“Decay & Sublime” di Ivan Piano

“Come un traghettatore di anime le opere conturbanti e assolute di Ivan Piano, spirito libero che attraverso un lungo viaggio anche tra le persone a lui care, la letteratura, la musica e la natura, arrivano al perigeo di se stesso con la deframmentazione e la deformazione della propria immagine per rivelarci un’anima poetica e geniale. Ciò che interessa all’artista sia come fotografo che come video artista è l’essere umano con le sue interazioni, interazioni viscerali che dialogano solo e soltanto con il corpo. Un corpo puro, privo di barriere che svela l’intimità della sua vita reale, senza confini e senza paletti, questo corpo ci svela il suo essere integro al mondo. Deframmentato si ricompone come uno spartito musicale senza fine, l’artista crea immagini che esplorano sul filo del rasoio i suoi sogni e le sue realtà, la sua vita privata, il suo essere uomo e soprattutto il suo corpo che talvolta si duplica solo e soltanto nel femminino sacro del suo quotidiano. Le fotografie sono fortemente caratterizzate dalla sanguigna personalità sempre espressa contemporaneamente con un pugno nello stomaco e un gioioso inno alla vita, un gioco d’amor sacro e d’amor profano che si stagliano e si fondono nell’alchimia della camera oscura. Gli scatti completamente analogici, attraverso la manipolazione del negativo anche con graffi, bruciature, polvere, scotch, smalti, colla e contaminazioni chimiche acide hanno il potere di trasformazione del mondo reale che scava nell’animo umano, questi “mostri” sono il valore raggiunto da un uso consapevole dell’utilizzo anche del corpo, sono performance antropologiche talvolta crude e talvolta erotiche, ritmi silenti che respirano, labirinti completamente liberi che sfociano nell’aldilà del principio del piacere. Egli crea delle fantasie teatralizzate per dire la sua di verità e per renderla fuori dal tempo, con una tecnica ruvida e barocca sia nella forma che nel contenuto, egli instaura una visione caratterizzata tanto dal suo fervore quanto dalla sua estetica e dalla sua coerenza. Ossessionato dal modus operandi della fotografia ottocentesca Ivan Piano si mette a nudo fino a far sanguinare l’intimo e il privato che vengono mostrati lucidi, impulsivi, eccessivi e talvolta sognanti. Creatore underground le sue “performance fotografiche” private sono un limbo dove forse, come si dice, ogni corpo perde ventuno grammi e il peso dell’anima è ribaltato in questi “mostri” che sono la fantasia e la creazione di un’indole ragionata e fantastica alla stesso tempo. L’intimo connubio tra regola e genio dà vita a uno strumento dove i “mostri” simboleggiano tutte le forme mentali con i relativi processi che relegati negl’occhi del fotografo dopo il sonno della ragione sono vivi e scrivono e vivono di vita propria. Con le sue opere partendo dal profondo dell’anima, l’artista squarcia il velo sottile tra il “mondo normale” e il “mondo delle altrui visioni”. Ivan Piano indaga con la perizia e la maniacale morbosità di un anatomopatologo d’anime, costringendo chi guarda ad affrontare, i migliori sogni o le peggiori paure, la fantasia di un verso poetico o il rapporto di amore e odio verso il proprio lato oscuro.”
Sabrina Raffaghello

Biografia:
Ivan Piano è nato a Napoli nel 1975 dove vive e lavora, è rappresentato dalla galleria SR Contemporary Art con sede a Berlino e Milano, dal 2008 insegna Fotografia Off Camera all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Le principali mostre personali sono The Sleep Of Reason Produces Monsters nel 2017; Premio Napoli nel 2016; Decay & Sublime nel 2014; Metamorphosis Factory nel 2006; Ivan Piano nel 2001 e A History of (Work in progress) nel 1998. Le principali mostre collettive sono FOF Segundo Festival Oeste Fotográfico nel 2018; Wunderkammer der Natur nel 2018; DEVELOPING Italian Sperimental Photography up to now nel 2017; Symbiose nel 2017; Photo Patagonia II Festival Internacional de Fotografía Analógica y Procesos Alternativos nel 2017; Festival Fotografico Europeo – The Others nel 2017; FLASHBACK Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016 nel 2016; Photo Patagonia I Festival Internacional de Fotografía Analógica y Procesos Alternativos nel 2016; 55° Biennale di Venezia nel 2013; 54° Biennale di Venezia nel 2011; Biennale di Video Fotografia Contemporanea di Alessandria nel 2011; Intimate Travel nel 2010; The Polaroid nel 2008; Biennale di Video Fotografia Contemporanea di Alessandria nel 2008; XIV Quadriennale di Roma nel 2003; X Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo nel 2001; T293 nel 2000; Tracce Punto Due nel 1998. Espone in Italia e all’estero regolarmente dal 1996 in fiere, festival, gallerie e musei privilegiando come mezzo espressivo sia la fotografia che la video arte.

Crucifixion, 2013 © Ivan Piano
Crucifixion, 2013 © Ivan Piano
Revealed Dream, 2013 © Ivan Piano
Revealed Dream, 2013 © Ivan Piano
Memory, 2014 © Ivan Piano
Memory, 2014 © Ivan Piano
The Enigma Of Narcissus, 2015 © Ivan Piano
The Enigma Of Narcissus, 2015 © Ivan Piano
The Metaphysics Possibility Of Black Celebration, 2015 © Ivan Piano
The Metaphysics Possibility Of Black Celebration, 2015 © Ivan Piano
A Midsummer Erotic Dream, 2015 © Ivan Piano
A Midsummer Erotic Dream, 2015 © Ivan Piano
A Silk Summer, 2015 © Ivan Piano
A Silk Summer, 2015 © Ivan Piano
Reminiscent Of Portrait As A Vanity, 2016 © Ivan Piano
Reminiscent Of Portrait As A Vanity, 2016 © Ivan Piano
Overflights Darkness, 2016 © Ivan Piano
Overflights Darkness, 2016 © Ivan Piano
The Praise Of Folly, 2017 © Ivan Piano
The Praise Of Folly, 2017 © Ivan Piano
A Season In Hell, 2018 © Ivan Piano
A Season In Hell, 2018 © Ivan Piano
This Is Your Life, 2011-2018 © Ivan Piano
This Is Your Life, 2011-2018 © Ivan Piano

CREDITS

photographer: Ivan Piano

https://www.facebook.com/ivanpiano1975

https://www.facebook.com/ivanpianosr/

http://www.srcontemporaryart.de/

ivanpiano@live.it