“E’ un progetto di lunga durata iniziato qualche anno addietro, oggi più che mai vivo e attuale dopo l’emergenza Covid 19. In bilico fra il cielo e la terra, fra la realtà e il sogno, i confini sfumano fino a confondere ogni certezza. In una dimensione inconsueta è facile smarrirsi fino a perdere riferimenti, identità, storia. L’isolamento ci ha costretti a rivedere i nostri confini, misurare con nuovi criteri le certezze che avevamo consolidate. Ci scopriamo capaci di nuove relazioni, di altre intimità, di sguardi che osano. Ciò che prima era fuori di noi, adesso non lo è più. Mi conforta l’intimo sollievo di una giornata di pioggia, come se tutto intorno a me si raccogliesse in posizione fetale, ad assorbire la vita. Una dimensione privata, delicatamente silenziosa, permeata di ombre profonde e riflessi scintillanti. Respiri fuggenti di drammatici temporali e schiarite cristalline, respiri profondi, ancestrali, infiniti. Acqua che ripara ferite nascoste, che leviga le croste, acqua che rigenera, che lava le memorie. Inconsueta e provvidenziale, mi restituisce attimi di pace, filtra e confonde.”
Patrizia Galia











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ph: Patrizia Galia