“C’era una volta una dolce bimbetta; solo a vederla le volevan tutti bene,
e specialmente la nonna che non sapeva più che cosa regalarle.
Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso,
e poiché‚ le donava tanto, ed ella non voleva portare altro,
la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso…”
cit. Rotkäppchen, dei Fratelli Grimm
‘ Quando si è piccoli, si vive in una sorta di sicuro nido d’amore, senza sapere cosa ci attenderà nel mondo esterno e se saremo in grado di seguire il giusto cammino. E così, a volte troppo in fretta, la bambina diventa una giovane donna che lascia la propria famiglia in cerca di se stessa e del proprio futuro, scontrandosi con i pericoli della vita e con le scelte che questa le pone di fronte. Un angosciante desiderio di libertà che può condurre al piacere o all’autodistruzione. Come Cappuccetto Rosso si inoltra nelle profondità del “bosco”, quel luogo simbolico dove regnano gli istinti primordiali, la giovane donna si confronta con le sue più intime paure. Ma sarà mai pronta a confrontarsi con il suo vero Io interiore? A specchiarsi e scoprire chi sia veramente? Femminilità e seduzione, bellezza, ingenuità, il suo essere diventata donna, la rendono una facile preda. Attenta Cappuccetto, il lupo ti osserva ed è pronto a farti del male, ad abusare di te, a portarti verso la cattiva strada. I suoi sensi si risvegliano da un lungo sonno, con il fine di comprendere il nuovo mondo che le si pone davanti, sensi che possono rivelarsi una vera e propria arma di distruzione se arrivano a scoprire la vergogna, il vizio o la disonestà. Si salverà solo cercando di ponderarli con l’uso della ragione, allontanandosi da tutti quegli eccessi per i quali il cuore degli esseri umani pulsa. Nella storia originale, Cappuccetto Rosso riempie il cestino di fiori e vivande deliziose. Per rappresentare il tutto, nel mio shooting fotografico, ho scelto delle mele dal brillante colore rosso, simbolo di avvenenza, sensualità e peccato: la bambina incontra la vita reale e perde la sua innocenza. Quale migliore location se non la Casa delle Favole di Alice e Nelly, due fratelli che hanno deciso di lasciare la caotica vita di città, per isolarsi nelle campagne venete e avvolgersi nell’arte. La casa, nascosta da una fitta vegetazione, lontana da occhi indiscreti, affascina chi si trova davanti ma, allo stesso tempo, incute timore per la sua decadenza. Un luogo segreto nel quale, la nostra moderna Cappuccetto Rosso, si troverà faccia a faccia con se stessa. ‘
Valentina Pinto










