incontro con CHTO DELAT? collettivo artisti russi | 18.01 h.17 | ARTI VISIVE | COMMONS CAFE’.

(teatrovalleoccupato.it) Roma, gennaio 2014 – ALTRESISTENZE   Sabato 18 gennaio h. 17 Incontro aperto con Chto Delat? 

Collettivo di artisti/attivisti di Pietroburgo

http://chtodelat.org/

A Roma in occasione di Subterfuge, ricerca in fieri curata da Mike Watson con The Gallery Apart cogliamo l’occasione per incontrare Chto Delat? su alcuni temi comuni, che pratichiamo e ci stanno a cuore: il rapporto tra arte e attivismo, la costruzione di immaginari collettivi, la soggettività degli artisti e dei lavoratori culturali.    

 http://www.thegalleryapart.it/insieme/Subterfuge/sub-cs.htm

 Chto Delat?/Che fare? (Pietroburgo: 2003) è un collettivo fondato da un gruppo di artisti, critici, filosofi e scrittori provenienti da San Pietroburgo, Mosca e Nizhny Novgorod con l’obiettivo di fondere politica, arte e attivismo.
Il gruppo si è costituito in occasione di un azione chiamata “La rifondazione di Pietroburgo”. Il nome del gruppo deriva da un romanzo dello scrittore russo Nikolai Chernyshevsky e richiamano alla mente le auto-organizzazioni del lavoratori di  Lenin nella sua pubblicazione, “Che fare ?” (1902).
Chto Delat? sono: Tsaplya Olga Egorova (artista , Pietroburgo), Artiom Magun (filosofo, Pietroburgo), Nikolay Oleynikov (artista, Mosca), Natalia Pershina/Glucklya (artista, Pietroburgo), Alexey Penzin (filosofo, Mosca), David Riff (critico d’arte, Mosca), Alexander Skidan (poeta, critico, Pietroburgo), Oxana Timofeeva (filosofo, Mosca), e Dmitry Vilensky (artista, Pietroburgo). Dopo un’intensa collaborazione, nel 2012 la coreografa Nina Gasteva si è unita al collettivo. Molti artisti e ricercatori russi e internazionali hanno partecipato a diversi progetti realizzati sotto il nome del collettivo Chto Delat?

Subterfuge presenta una ricerca in fieri condotta dal curatore Mike Watson, intitolata “Joan of Art”.  Il progetto – realizzato nel 2012 in collaborazione con la Nomas  Foundation di Roma – ha come obiettivo quello di utilizzare le risorse del mondo dell’arte per ripensare e ridefinire i modelli di educazione e  welfare. Una ricerca è stata recentemente condotta durante la 55^Biennale di Venezia.
info: 
 http://www.neromagazine.it/n/?p=13747&color=C69C6D

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