“Un eterno teatro visivo” di Francesco Mercadante

Soffermazioni sulla metafisica del tempo e si sente tutta l’esistenziale inquietudine della umana piccolezza di fronte alla natura; noi umani non siamo un primato, ma una parte del mondo, dell’universo, siamo nel corso delle cose la problematica e complessa fase dell’esperienza, e nel plurale divenire s’anima vita ad altra vita. Soffermazioni che vanno nel profondo dei silenzi, ché il paesaggio è l’intimo enuclearsi d’una coscienza verso altre forme possibili di bellezza. Soffermazioni che sono un canto d’uno sguardo stupito, innamorato, d’uno sguardo innocente ché  in luce tenue s’ha la scritturale vocazione fotografica. Soffermazioni sulla fragilità dell’anima solitaria, ma l’onda del remoto perviene, non è mai sprecato un atto d’amore oculare verso l’inconosciuto, e s’è verità in attimi che ridonano senso al rapporto tra sogno e realtà, tra il ciò che fu e il ciò che è. Soffermazioni…soffermazioni…ed è un eterno teatro visivo per gli occhi di diverse età.

(Poesia di Condello Giuseppe)

© Francesco Mercadante
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