“7 & Others Stories” di Ivan Piano

nel culmine ritorno,
d’un fiore non visto, credo.

nessun’ ombra piena,
s’adagia del viaggio esistito.   

son pieni i silenzi,
d’un grado zero di polvere e sangue.

Ivan Piano

Lo sguardo è il tramite del desiderio, ma è un desiderio intimo, velato da una forma di auto voyeurismo derivante di fatto da un “atto performativo” totalmente solitario in cui l’artista diventa attore e spettatore di se stesso. L’opera di questo singolare artista si contraddistingue per la pluralità di intenti, e infatti alla componente “performativa” si va ad aggiungere un elemento formale di ricerca che lo porta ad intervenire sui negativi con gesti di violenza fino a manipolare l’immagine attraverso bruciature, graffi, sostanze chimiche e viraggi come una sorta di gioco “d’amour passion” a testimonianza di un sadomasochismo autoindotto dove i due elementi contrapposti si ricompongono nella stessa persona attraverso la sua rappresentazione e l’intervento di autodistruzione. Eros e Thanatos riuniti in una logica delle assenze, dei non luoghi che prendono il sopravvento e confluiscono in un’immagine del tutto sorprendente nei risultati che vanno ben oltre le logiche costruttive e sfondano i canoni estetici convenzionali per proporre una realtà divisa tra forme astratte e dimensioni fluttuanti di una realtà parallela dove sogno e pazzia sembrano incontrarsi tra le note di brani mutuati della musica elettronica anglosassone. Questo non essere attraverso la rilevante componente di auto-rendersi un fantasma permette a Ivan Piano di produrre opere estremamente raffinate, concettuali, dove l’atto creativo in tutte le sue parti va a confluire nel proprio ego, quasi a riportare in voga il mito dello specchio che riflette mondi nascosti e misteriosi. Questo è il “pensiero cloisonné” di un artista ambivalente che rinchiude non solo se stesso o la sua autorappresentazione ma tutte le divagazioni eroiche ed epiche di una generazione cresciuta a cavallo degli Anni ‘80 e ’90 del ‘900, sfuggendo a una realtà dell’immagine mostrata a tutti i costi per mezzo di un’autonegazione sfaldando l’usuale ricerca del bello assoluto con il dubbio perimetrale dell’incerto e del travestimento spettrale. Questo rivelano le opere conturbanti e assolute di Ivan Piano, spirito libero che attraverso un lungo viaggio anche tra le persone a lui care, la letteratura, la musica e la natura arriva al perigeo di se stesso con la deformazione e la deframmentazione della propria immagine per rivelarci un’anima geniale.

Sabrina Raffaghello

Ivan Piano, All My Memory, 2017, stampa al bromuro d'argento 8x12 cm cad. e stampa ai sali d'argento 18x24 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, All My Memory, 2017, stampa al bromuro d’argento 8×12 cm cad. e stampa ai sali d’argento 18×24 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Soliloquy, 2018, stampa ai sali d'argento 15x40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Soliloquy, 2018, stampa ai sali d’argento 15×40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, 4'33'', 2018, stampa ai sali d'argento 30x40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, 4’33”, 2018, stampa ai sali d’argento 30×40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, A Season In Hell, 2018, stampa ai sali d'argento 30x30 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, A Season In Hell, 2018, stampa ai sali d’argento 30×30 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Remember In Hell, 2018, stampa ai sali d'argento 18x24 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Remember In Hell, 2018, stampa ai sali d’argento 18×24 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Enjoy The Silence (00.45), 2018, stampa ai sali d'argento 18x24 cm cad. (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Enjoy The Silence (00.45), 2018, stampa ai sali d’argento 18×24 cm cad. (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Death Will Come And It Will Have My Eyes, 2018, stampa ai sali d'argento 24x30 cm e 30x40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Death Will Come And It Will Have My Eyes, 2018, stampa ai sali d’argento 24×30 cm e 30×40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, “… how do the dead feel…”, 2019, stampa ai sali d'argento 30x40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, “… how do the dead feel…”, 2019, stampa ai sali d’argento 30×40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, “Sweeter would be the death, if…”, 2019, stampa ai sali d'argento 30x30 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, “Sweeter would be the death, if…”, 2019, stampa ai sali d’argento 30×30 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Hysteria Black Rain, 2019, stampa ai sali d'argento 30x40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)
Ivan Piano, Hysteria Black Rain, 2019, stampa ai sali d’argento 30×40 cm (opera unica) courtesy galleria SR Contemporary Art (Berlino e Milano)

CREDITS

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