Evento: Mostra di fotografia contemporanea
Titolo: Passo passo viavai
Artista: Alfio Torrisi
Curatore: Salvatore Zito
Inaugurazione: Sabato 11 maggio 2019, h19:00
Testo critico: Giuseppe Cicozzetti
Durata: 11 – 25 maggio 2019
Orario: 17:30-20:00 – Domenica e Lunedì chiuso

(CS) Sabato 11 maggio, alle ore 19:00 presso la galleria di Fototeca Siracusana, s’inaugurerà la personale fotografica di Alfio Torrisi, cultore di un genere fotografico oggi conosciuto con l’appellativo di Street Photography, moderna evoluzione dell’antico “Reportage”. La mostra, composta da 15 immagini estrapolate da un ben più ampio lavoro, è intitolata “Passo passo viavai”, un titolo ritmico per evidenziare il tragitto di appena un centinaio di metri, nel tradizionale Mercato di Ortigia (Siracusa), che quotidianamente viene percorso in un fitto intreccio di andature, dagli habitué locali e dai turisti a caccia di emozioni e di buoni affari “alimentari”. Alfio Torrisi non è nuovo di questo luogo, lo ha frequentato per anni tutti i giorni nelle vesti di imprenditore, proprietario di un ristorante. Era qui che si riforniva di primizie ed è stato anche questo uno dei segreti del suo successo.
Una volta chiuso il ristorante e passato lo scettro delle sapienze culinarie ai suoi successori, Alfio Torrisi è ritornato tra i banchi del Mercato di Ortigia non più per portare a casa verdure e frutta di stagione, ma le registrazioni fotografiche di un rapporto vissuto e assaporato quotidianamente, la sintesi di un’esperienza ricomposta nella sua personale narrazione. Le immagini di un luogo che per qualche anno è stato lavoro e impegno ma anche la fonte primaria dei piaceri che ha offerto in dono ai suoi avventori.
Il mercato di Ortigia è certamente tra i luoghi più frequentati e amati della città; sia dagli stessi cittadini che dai turisti che qui trovano molti motivi per stupire i propri sensi e confermare le aspettative su questo luogo la cui fama, da passa-parola, lo ha elevato di fatto al rango di “luogo di interesse turistico e culturale”. E così è, sua sponte. Il “non fare” pubblico, che ha congelato questa realtà per decenni nella sua spontanea manifestazione, in questo caso ha funzionato positivamente. Il mercato tradizionale si è risvegliato oggi in una società diversa, sapendone cogliere le nuove opportunità.
Citando Giuseppe Cicozzetti, critico di fotografia, dal suo testo sulla mostra:
[…] Poiché nulla per sua natura è immobile e dunque naturalmente predisposto al cambiamento, anche il mercato cambia; cambiano le merci, cambiano i venditori, cambiano persino gli avventori.
[…] Stretto tra la sua vocazione di mercato cittadino e le inevitabili aperture a un pubblico di turisti attenti al colore locale quanto alla qualità dei prodotti, il mercato di Ortigia dunque è paradigmatico proprio di questa contraddizione, di questa intervenuta doppia anima che ancora sa dialogare con i suoi cittadini ma che sa ascoltare le nuove lingue degli avventori stranieri.
Sono quindi gli avventori del mercato a prevalere nella narrazione di Torrisi, l’aspetto umano di una società che si incontra e comunica, che viaggia e viene accolta; sono i passi stretti di chi cammina tra la folla, lo sgomitare e inciampare, fermarsi e ripartire, guardare, la merce, poi i prezzi, fermarsi ancora per comprare o continuare alla ricerca di un’altra offerta o di un amico con cui chiacchierare.
Un bellissimo spaccato, metafora visiva dell’infinito “viavai” che è la nostra vita.
La mostra rimarrà aperta fino al 25 maggio, l’ingresso è libero.