Si è appena conclusa, a Siracusa, presso la Fototeca Siracusana, la mostra itinerante dal titolo “Mold” della fotografa Yvonne Vionnet, classe 1975. La conosciamo nelle vesti di fotografa di moda, tratta anche la ritrattistica, su ArtAbout abbiamo avuto il piacere di pubblicare le sue serie dalle atmosfere sognanti, ma stavolta ci stupisce con qualcosa di totalmente nuovo ed inaspettato.
Al seguente link trovate tutte le informazioni riguardanti la mostra:
https://www.fototecasiracusana.com/moldyvonnevionnet
A seguire, l’articolo dedicato alla mostra scritto dalla direttrice di ArtAbout Magazine, Laura Cannistraro.
“Moldy thoughts”
“Mold” è il titolo della mostra itinerante della fotografa Yvonne Vionnet.
La fotografa, di origine francese, insediata a Milano, di solito si occupa di moda, ritrattistica, ma ha portato avanti anche dei progetti fotografici personali dalle atmosfere sognanti. Stavolta ci stupisce con dei soggetti inaspettati, ovvero le muffe, per lo più alimentari. Sì, avete capito bene, muffe. Starete sicuramente pensando come possa essere possibile sviluppare un lavoro del genere e addirittura farne una mostra. Vi assicuro che il risultato è alquanto segnante.
La vita oramai è diventata frenetica per ognuno di noi. Immaginate di rientrare a casa dopo giorni pieni di impegni, passati fuori per lavoro, e di ritrovarvi ad aprire il frigorifero. Nel peggiore dei casi lo troverete completamente vuoto. Nel migliore dei casi, ed è questa la situazione che ho immaginato immergendomi nella visione delle foto, troverete qualche rimanenza ammuffita. E in un momento di riflessione, come quelli passati sotto il getto della doccia, sarete risucchiati in un vortice di pensieri sulla vita…
Come la lettura dei fondi delle tazze di caffè, vi ritroverete davanti a delle esplosioni cromatiche, a volte più delicate, altre più aggressive. I close-up di queste fermentazioni si lasciano facilmente osservare e portano lo spettatore a viaggiare con la fantasia, come una sorta di test di Rorschach, un invito alla liberazione della propria interiorità.
Paesaggi, flora marina, formazioni algali, rocce, motivi floreali e quant’altro sono le cognizioni più tangibili e a portata di mano. I colori che spiccano su base bianca non sono da meno, in un attimo ci si catapulta negli anni ’40 e il pensiero va a Jackson Pollock e ai suoi schizzi di pittura. E poi di nuovo un senso di delicatezza dato dalle nuance più tenui di alcuni scatti che ricordano le fresche venature del marmo.
Un turbinio di emozioni derivanti dall’inaspettato: questa è l’impressione che prevale assistendo a “Mold”. Un astrattismo intenso di visioni personali, sia per la fotografa che l’ha realizzato che per gli spettatori più attenti.
Laura Cannistraro