“Never gone” di Michele Maglio

Due presenze che si specchiano l’una nell’altra. Due streghe, cui è impedito allontanarsi dal limbo in cui il tempo scorre in modo inesorabile. Un mondo in rovina, incapace di trovare equilibrio. Spettri che infestano un luogo dal fascino oscuro. Un incantesimo di costrizione le condanna a recitare su un palcoscenico in disfacimento, il luogo del loro delitto, della loro unica colpa, quella di esistere. La vita fantasma è illusoria e condanna a inseguire chimere in stanze popolate da un silenzio assordante. Luce e oscurità eternamente confliggono. Queste presenze abitano un luogo antico, pieno di un arcano e disperato vuoto. Queste anime perdute incarnano la lotta tra Eros e Thanatos. Fantasmi seducenti che suscitano nello spettatore inquietudine e, allo stesso tempo, un fascino che attrae irrestibilmente, obbligando a riconoscere in sé quell’ eterno conflitto.