s. f. [lat. gula]
Definizione del peccato della Gola:
Abbandono ed esagerazione nei piaceri della tavola. L’ingordigia o la gola è il desiderio di ingurgitare cibi, bevande o sostanze più di quanto l’individuo necessiti. L’ingordo mostra comportamento di sfrenatezza e di lascivia al posto della modestia e del controllo di sé. Per San Tommaso è la brama disordinata, il desiderio intenso di cibo e bevande che induce a mangiare con avidità, da ingordi, più del necessario. Ma questa bramosia crea disordine e il disordine si verifica quando si cerca il piacere per il piacere, degenerando in peccato. Il vizio della Gola lascia credere all’uomo che basta saziare lo stomaco per stare in pace…
Scrive invece Guido Ceronetti ne “Il silenzio del corpo”: “Il vero, nudo vizio della Gola non è la passione per la quantità, né per la raffinata elaborazione, né per la magnificenza superflua o la sanguinosità-alcolicità-zuccherosità degli alimenti. Queste sono caricature; elementi da pittura morale, gesta antiche del ventre, volgarità ricorrenti, orrori da ridere, letteratura trimalcionica. La Gola è una passione quasi astratta. L’oggetto può essere umilissimo e scarsissimo. Ma è la pregustazione gioiosa, l’attesa misteriosa e tacitamente smaniante, senza speciale impulso di fame, ad annunciare il vizio”.










CREDITS
Photographer: Isabella Sommati
www.isabellasommati.com