“Dai, spegni tutto e dormi”, frase che mi dico spesso, ogni giorno. Lo spegnere e il dormire hanno perso ogni connotazione di riposo e diventano momenti per creare. Inverto la notte con il giorno; e anche movimenti, azioni naturali, come farsi la doccia o spegnere la luce, diventano immagini di una non naturalezza che non dorme mai. È un restare aggrappato ad una tensione emotiva sempre forte, come note che risuonano glissate senza arrivare mai ad una risoluzione. La casa perde ogni connotazione di protezione e di focolare, l’antica caverna da decorare viene scomposta in singoli elementi per un altrove più interno, più mio, dove l’io diventa materiale ed oggetto.”
Federico Poli










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