(Artsharingproject.com) 26 febbraio 2014 – E’ fresco fresco di apertura il CIMA – Center for Italian Modern Art di New York, che ha sede in un bellissimo ed elegante loft industriale. Si tratta della prima Fondazione in territorio americano, interamente dedicata all’arte italiana del ’900. L’indirizzo è strategico: 421 di Broome Street, piena Soho e a due passi da Little Italy. E strategica è anche la scelta dell’artista presentato per primo: Fortunato Depero (1892- 1960), in perfetta concomitanza con la grande retrospettiva sul movimento futurista appena inaugurata al Guggenheim di New York.
Fortunato di nome e di fatto, Depero ebbe un forte legame con la Grande Mela dove si trasferì nel 1928 aprendo la “Depero’s Futurist House”. Nel giro di soli due anni fece di tutto: organizzò mostre di pittura, progettò ambientazioni di ristoranti, lavorò come scenografo e costumista teatrale e collaborò con importanti magazine americani come il New Yorker, Vanity Fair, Vogue, Sparks, The New Auto Atlas, Dance Magazine e Movie Makers. Lavorò persino per Macy’s, il grande centro commerciale sulla 34th Street. Un periodo breve ma intensissimo che legò indissolubilmente l’artista italiano all’America. Ad onorare la sua carriera, la fondazione CIMA presenta al pubblico americano una cinquantina di opere tra dipinti, sculture, arazzi, collage, disegni e copertine di riviste, tutte provenienti dalla Collezione Gianni Mattioli (alla quale appartengono anche i numerosi capolavori futuristi esposti alla Peggy Guggenheim di Venezia). La mostra, curata da Laura Mattioli, figlia di Gianni nonché fondatrice dello stesso CIMA, presenta anche due opere di Fabio Mauri: “Schermo” del 1968, appartenente alla serie iniziata nel ’57 e il video della performance “Gran Serata Futurista 1909-1930″, realizzata nel 1980.
Il pubblico americano scoprirà un “nuovo” made in Italy e scoprirà che l’arte italiana non si ferma solo alla Gioconda o a Botticelli. A tale proposito, il direttore della Fondazione Heather Ewig, ha così commentato l’apertura del nuovo spazio: “L’Italia è tenuta in gran conto per la moda, il design e le arti culinarie, ma l’arte italiana Moderna e Contemporanea non è apprezzata per quel che merita”. Il motivo di questo gap artistico lo spiega Laura Mattioli: “…è un passo importante per superare la gamma di ostacoli culturali, accademici e politici che per troppo tempo hanno impedito, all’estero, una più ampia consapevolezza della grandezza delle Avanguardie del Belpaese”.
La mostra proseguirà fino al 28 giugno 2014.