(Clickblog.it) Milano, 28 dicembre 2013 – Chi di voi scatta ancora in analogico sa che un buon metodo per mantenere intatte le caratteristiche delle pellicole è quello di conservarle in frigorifero. Ovviamente non si ottengono miracoli. Il freddo aiuta infatti semplicemente a mantenere inalterate fino alla scadenza le qualità originali di sensibilità e resa cromatica delle pellicole a colori, non a prolungarne la durata.
Ma stiamo parlando di materiale sensibile non ancora utilizzato. Cosa succederebbe se invece si trattasse di negativi già esposti e poi congelati? In base all’esperienza dei restauratori neozelandesi della Antartide Heritage Trust dei negativi possono conservarsi quasi perfettamente integri dentro ad un blocco di ghiaccio vecchio di circa un secolo.
L’affermazione deriva dal ritrovamento di 22 negativi all’interno di vecchia capanna di esplorazione in Antartide. Questi negativi sono stati scattati probabilmente dal fotografo Arnold Patrick Spencer-Smith nel lontano 1917, nell’era dell’esplorazione antartica. Il fotografo faceva infatti parte della Ross Sea Party, la squadra incaricata dell’approvvigionamento delle capanne utilizzate dall’esploratore Sir Ernest Shackleton.
I negativi in questione sono stati quindi delicatamente rimossi dal ghiaccio e poi sviluppati. Le immagini che ne sono scaturite sono una rara testimonianza dell’epoca delle esplorazioni antartiche. Lo stesso direttore esecutivo dell’Antarctic Heritage Trust, Nigel Watson, ha descritto in questo modo le immagini:
“È il primo esempio che io sappia di negativi non sviluppati da un secolo, dell’eroica epoca delle esplorazioni antartiche. C’è una scarsità di immagini di quelle spedizioni.”