Omaggio a Pietro Grossi, instancabile sperimentatore nella musica e nell’arte visiva

(News-art.it) Roma, 12 dicembre 2013 – Il Ponte presenta un’interessante messa a fuoco espositiva dedicata a Pietro Grossi, pioniere al principio degli anni Sessanta del secolo scorso nel campo della musica sperimentale e della computer music. Grossi fu “compagno di strada” e “docente” di tanti compositori d’avanguardia – che fecero tappa presso lo Studio di Fonologia di Firenze da lui fondato e poi al CNUCE di Pisa (Centro nazionale universitario di calcolo elettronico) – e instancabile sperimentatore, dapprima esclusivamente in ambito musicale e in seguito anche sul terreno delle arti visive.

La mostra della galleria fiorentina si svolge in concomitanza con quella organizzata presso la Biblioteca Umanistica del Dipartimento SAGAS (Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo) dell’Università degli Studi di Firenze (“Pietro Grossi. Dal violoncello alla Computer Art”), e con una Giornata di audizioni della produzione musicale del Maestro, tenutasi il 25 novembre presso la sede SAGAS in via Gino Capponi.

L’esposizione intende mettere in evidenza lo stretto rapporto che unisce musica e arte visiva nel lavoro di Grossi. Come scrisse nel 1965 sulle pagine di Marcatre, importante rivista d’avanguardia attiva fra il 1963 e il 1970, Grossi individuava le principali affinità fra i due linguaggi artistici nella “riduzione dei mezzi, nella concentrazione di ricerca di valori con un minor numero di mezzi possibile. Vedo che i quadri usano pochi colori; noi usiamo pochi suoni e cerchiamo di ottenere da essi tutti i valori che possono dare“. Il legame della musica con l’arte visiva si fondava in quegli anni (per dirla sempre con Grossi) sulla “constatazione dell’esistenza di un’area artistico-culturale comune tra un certo tipo di manifestazioni visuali (arte neo-concreta – arte programmata – optical art, ecc.), le esperienze della poesia concreta e della musica elettronica programmata”.

Dalla metà degli anni ’80 Pietro Grossi reindirizzò le sue ricerche e i suoi interessi creativi nell’ambito dell’arte visiva, attraverso una produzione che egli qualificò come Homeart, arte domestica, “creata da e per se stessi, estemporanea, effimera, oltre la sfera del giudizio altrui”, utilizzando software di grafica computerizzata da lui stesso programmati. “Relax mentale e, insieme, momento di impegno per la creazione del proprio ambiente di lavoro/studio/riposo tramite suono, segno, colore”.
A partire da questo periodo Grossi si sarebbe così dedicato piuttosto alla produzione di immagini che di idee sonore, rivendicando la notevole autonomia che il personal computer può offrire a chiunque voglia esprimere la propria individualità nell’arte, nella musica, nella grafica e in altri ambiti ancora.

Pietro Grossi (Venezia, 1917) vince nel 1936 il concorso per il posto di primo violoncello nell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, dove rimane fino al 1966. Nel 1941 si diploma in composizione. Nel 1956 vince il concorso per la cattedra di violoncello presso il conservatorio di Musica di Firenze. Nel 1961 crea a Firenze l’Associazione Vita Musicale Contemporanea, che fino al 1967 dà vita a concerti di musica elettronica nell’ambito dei quali vengono invitati Cage, Stockhausen, Metzeger, Berberian. Al 1962 risalgono sia i suoi primi contatti con il calcolatore elettronico, sia la mostra “Musica e segno” (a cura di Giuseppe Chiari e Sylvano Bussotti) alla Galleria “Numero” di Roma, in cui sono esposte partiture musicali fruibili come opere grafiche autonome ma anche eseguibili come brani musicali.
Nel 1963 fonda nella propria casa lo Studio di Fonologia Musicale di Firenze S 2F M (tra i primi al mondo), e nel 1965 ottiene l’istituzione della prima cattedra in Italia di musica elettronica presso il Conservatorio di Firenze. Nel 1967 fa suonare con schede perforate un gigantesco computer presso la Olivetti General Electric a Pregnana Milanese e promuove l’istituzione della Divisione di Informatica Musicale al CNUCE di Pisa. L’anno seguente organizza per il XXXI Maggio Musicale fiorentino il primo Convegno Internazionale dei Centri Sperimentali di Musica Elettronica. Nel 1970 presenta programmi di computer music al Festival di Musica Contemporanea di Venezia. Nel 1984 promuove presso il conservatorio di Firenze il primo corso di Informatica Musicale.
Dal 1986 allarga la sua sperimentazione all’immagine ed elabora il concetto di Homeart. Produce innumerevoli programmi di Homeart con conseguenti realizzazioni visive, spesso presentate sotto forma di fotografie esposte in mostre da Venezia a Firenze, a Roma, Milano, Bologna. L’artista realizza elettronicamente anche una serie di libri unici Homebook, promuovendo una sorta di editoria personale, detta “ineditoria”. La prima edizione HomeBook – stampata in 100 esemplari, ciascuno diverso dall’altro – é presentata al Museo Pecci di Prato nel ’91. Si tratta di un’editoria personalizzata domestica, realizzata con fogli non staccati di carta traforata per stampante, legati doppi con barrette di plastica e coperta di acetato trasparente. Libri unici, prodotti elettronicamente (con stampanti ad aghi) con programmi creati da Grossi. Pietro Grossi muore a Firenze nel 2002.

 Omaggio a Pietro Grossi
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6 – 20 dicembre 2013
Galleria Il Ponte
via di Mezzo, 42/b – 50121 Firenze
a cura di
LUCILLA SACCA’
in collaborazione con
Dipartimento SAGAS e Biblioteca Umanistica, Università di Firenze

orario: lunedì / venerdì 16.00 – 19.30
sabato durante l’esposizione 11.00 – 19.00, altrimenti su appuntamento
Telefono: (+39) 055 240617
http://www.galleriailponte.com/
info@galleriailponte.com

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