(News-art.it) Roma, 24/11/2013 – Gallerie d’Italia e Museo Poldi Pezzoli, Milano – Dal 15 novembre 2013 al 2 marzo 2014
Divisa fra le Gallerie d’Italia e il Museo Poldi Pezzoli (due spazi adiacenti nel cuore di Milano che non potrebbero essere più diversi per carattere e aspetto), la grande mostra s’impegna a raccontare, come esplicitano titolo e sottotitolo, i rapporti tra arte, natura e meraviglia attraverso il fenomeno delle Wunderkammern, le “stanze delle meraviglie”. Un tema oggi di gran voga (e sin quasi inflazionato) per il suo irriducibile eclettismo e la molteplicità di risonanze e connessioni che è in grado di accendere (e forse anche per la sua ampiezza generosamente inclusiva, capace di supportare anche la più vaga delle proposte espositive), riecheggiato, da ultimo, anche nel “Palazzo Enciclopedico” della Biennale veneziana che ha appena chiuso i battenti.
Curata da Lavinia Galli e Martina Mazzotta, la mostra attraversa con approccio multi-disciplinare cinque secoli di storia dell’arte, del collezionismo, della scienza e del pensiero, fra il XVI e il XXI secolo. Essa mira a sollecitare e rivelare, attraverso l’accostamento di oggetti e opere la cui sostanziale affinità fenomenica non risulta sempre trasparente o immediatamente percepibile, un movimento complesso di analogie e corrispondenze trans-epocali, nel segno fascinosamente contradditorio della meraviglia e dell’impulso alla conoscenza e al dominio del mondo in ogni suo aspetto, che si è concretizzato di volta in volta in modi enciclopedici o liberamente associativi, analiticamente tassonomici o caoticamente accumulatori.
L’esposizione si inserisce così lungo la linea interpretativa – peraltro oggi dominante – che Adalgisa Lugli (scomparsa nel 1995) dapprima suggerì nel suo celebre e pionieristico studio Naturalia et mirabilia. Il collezionismo enciclopedico nelle Wunderkammern d’Europa (Mazzotta, Milano 1983) e poi delineò con decisione nella mostra Wunderkammer da lei curata nel 1986 alla XLII Biennale veneziana, in cui legò in una prospettiva di lunghissima durata le raccolte cinquecentesche di meraviglie naturali e artificiali col surrealismo e le avanguardie fino agli Settanta del secolo scorso.
Al Museo Poldi Pezzoli, che custodisce una serie preziosa di oggetti da Wunderkammer, sono riunite le raccolte enciclopediche dei bolognesi Ulisse Aldrovandi e Ferdinando Cospi e del milanese Manfredo Settala, evidenziandone anche i rapporti con il collezionismo dei Medici.
Il percorso espositivo è stato suddiviso in cinque sezioni: la prima dedicata ai tre collezionisti, la seconda agli oggetti del mondo naturale che suscitavano maggiormente meraviglia fra XVI e XVIII secolo; la terza al collezionismo di oggetti esotici e la quarta a quelli in senso lato scientifici. L’ultima sezione riunisce gli artificialia, mostrando esempi di sontuose oreficerie montate assemblando i materiali naturali (avorio, ambra, pietre dure o cristallo di rocca).
A opere e manufatti antichi verranno infine accostati lavori del Novecento e contemporanei: tra gli artisti presenti in queste sezioni, Joseph Cornell, Erik Desmazières, Vedova Mazzei, Claudio Parmiggiani con Abel Herrero.
Alle Gallerie d’Italia diventa protagonista l’arte contemporanea: dalle avanguardie dadaiste e surrealiste alle postavanguardie degli anni Sessanta-Ottanta, fino a molte personalità di spicco dell’arte di oggi, che si sono confrontate col tema del meraviglioso attraverso l’utilizzo di materiali eterogenei o accostamenti di naturalia e artificialia.
Le due sezione principali in cui è articolato il percorso espositivo presentano opere, tra gli altri, di Alik Cavaliere, Giuliana Cuneaz, Marcel Duchamp, Emilio Isgrò, Damien Hirst, Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Pino Pascali, Mario Merz, Enrico Baj, Gianfranco Baruchello, Claudio Parmeggiani, Studio Azzurro, Kolar Morgestern, Roberto Kusterle, Christian Tobas.