Da Settembre la rassegna FotograficaMente. I segreti della “narrazione per immagini”

fotograficamente-rassegna-cuneo-guido-harari04-620x350(Eleonora Santonocito, www.artsblog.it) Cuneo, 29 Agosto 2013 – FotograficaMente è la rassegna che dal 7 Settembre al 17 Novembre 2013 presso la Bottari Latte di Monforte d’Alba (Cn) ci fa soffermare sull’importanza della narrazione per immagini, proponendo mostre, workshop, incontri con il fotoreporter Uliano Lucas (il 7 Settembre) e Carlo Degiacomi, con il fotografo della musica Guido Harari (l’8 Settembre) e Piero Negri Scaglione. In mostra anche le nuove proposte della fotografia contemporanea con la collettiva “Fotografia & Scrittura”, a cui partecipano Federico Massimiliano Mozzano, Daewong Kim, Laura Lamanda, Michela Bernasconi, Maddalena Migliore, vincitori del Concorso OpenPics per una collettiva in cui ad emergere sarà la relazione tra fotografia e scrittura.

Uliano Lucas e Guido Harari entrambi dell’agenzia Contrasto racconteranno il loro diverso approccio alla fotografia. Per Uliano Lucas, che inizia con il fotogiornalismo, la fotografia è l’unico mezzo capace di raccontare con libertà la storia e la società. Entrare in contatto con situazioni come l’immigrazione, l’industrializzazione, lo sfruttamento del territorio, le proteste degli anni ‘60-’70, lo portano a vivere da vicino e senza filtri queste “narrazioni” reali, in cui nessuna fantasia è concessa al narratore, ma solo una forte fedeltà all’immagine scattata. Questa fedeltà la scopriamo in Uliano Lucas anche quando ritorna sul “luogo scelto” per scoprirne le evoluzioni. Nella rassegna la mostra su Uliano Lucas sarà suddivisa in sezioni: Al bar il posto delle fragole, Scritto sull’acqua, Una città chiamata Milano e Il servizio militare. Guido Harari è invece l’amico delle star della musica, dei divi del cinema e dei Vip come Ennio Morricone, Tom Waits, Vinicio Capossela, Baglioni, Dario Fo, Benigni, Renzo Piano, Agnelli, Mastroianni. Harari ha la curiosità di un bambino quando si avvicina ai suoi protagonisti. Il racconto delle loro storie per immagini è uno sguardo a volte ironico, altre volte inaspettato, imprevedibile e improvviso, che sfata il divismo e fa emergere la potenza del corpo. Entrambi prediligono una “narrazione fotografica” in bianco e nero dove l’uomo è protagonista assoluto del proprio ambiente, della storia personale e di quella universale.

Narrare per immagini è come recuperare dal silenzio un lungo filo emotivo che lega diversi punti di vista. Il fotografo inizia la narrazione: una narrazione che già esiste, che può passare inosservata, o può essere ricordata solo dai suoi protagonisti. Il fotografo sceglie le immagini della propria narrazione, rubando attimi di cui solo l’osservatore attento riesce a coglierne l’essenza. Non sempre quella fotografia potrà essere raccontata; a volte solo l’intuito potrà aiutarvi venendo a patti con quella realtà che intanto vi gravita attorno, fuori dalla cornice immaginaria.